Something about
COMINCIARE A VIVERE FACENDO CIO' CHE SI DESIDERA
Coach per vocazione.
La mia storia comincia così.
Con un sogno, che si trasforma in un piano, che diventa un obiettivo.
E' ciò che ho fatto io e che chiunque è in grado di fare.
Non vi nego che non è semplice ma, vi assicuro, POSSIBILE.
Anche io per molto tempo ho fatto scelte di vita che hanno tarpato il mio potenziale.
Ho lavorato in ambienti in cui non solo le mie potenzialità non trovavano spazio, ma venivano svilite da un sistema clientelare che tutto valorizza fuorchè le competenze.
Fino a che non sono stata costretta a scegliere di vivere ed essere coerente con la mia natura, i miei valori, i miei desideri, le mie personali propensioni.
E proprio seguendo le tracce dei miei delle mie propensioni, dei miei valori e dei miei desideri, sono diventata Coach e Project manager.
La mia è una storia di rivalsa, di riappropriazione, di resilienza di fronte alle avversità e agli ostacoli, ma anche di scelte.
Ognuno di noi possiede del potenziale inespresso, delle qualità nascoste o trascurate che possono trovare voce solo attraverso l'ascolto dei propri bisogni personali e attraverso nuove visioni della realtà.
Si perché solo stimolando il proprio potenziale e credendo in esso è possibile farlo diventare reale e concreto, anche quando le circostanze tentano di farci credere il contrario.
A noi la scelta.
Qualcosa ancora...
EXECUTIVE COACHING
Il modello di Business Coaching per
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definire gli obiettivi analizzando e coinvolgendo gli stakeholders, sia interni che esterni;
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eliminare le “distrazioni”, spostando il focus dalle attività ad impatto marginale per focalizzarsi sulle priorità strategiche.
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facilitare l’esecuzione del piano di azioni, attraverso il modello 3P e le 4 discipline dell’esecuzione, che consentono di usare un modello semplice, ripetibile e collaudato di gestione delle attività attraverso “indicatori di performance precisi”.
Alcuni strumenti adottati:
IL MODELLO IN 5 PASSI DI HARVARD PER IL “CRISIS MANAGEMENT”
Come aiutare a “gestire” e superare una “crisi” attraverso il modello più testato al mondo creato dalla Harvard Business School.
MODELLO S.C.O.R.E.
Un metodo strutturato per gestire situazioni problematiche, migliorare l’acquisizione di informazioni, la mappatura del problema e l’analisi degli obiettivi a breve, medio e lungo termine.
LIFE COACHING
L'orientamento è quello del approccio sistemico del coaching che estende la consueta metodologia grazie all'integrazione dell'approccio mindfulness e delle pratiche meditative, e gli attuali strumenti della psicologia positiva con base neuroscientifica, quali strumento di accelerazione del raggiungimento dei risultati nei diversi aspetti della vita dell'individuo, specificatamente orientate all'ottenimento dello stato di meditazione propedeutico ad un più veloce raggiungimento degli obiettivi ed alla valorizzazione del potenziale personale associati ai metodi più attuali della psicologia positiva, per quel che concerne i percorsi individuali.
RICERCARE E APPROFONDIRE I TEMI CHE APPASSIONANO
Mi sono interessata, da sempre, allo studio della “Comunicazione” nelle sue diverse declinazioni ed alla Psicologia come scienza per eccellenza indirizzata allo studio delle dinamiche umane, dell'evolversi dei rapporti tra individui e delle dinamiche con se stessi, ma anche delle attuali tematiche connesse ai Processi Cognitivi e Tecnologie e del conseguente sviluppo delle dinamiche necessarie per affrontare i cambiamenti e le sfide della vita in un contesto sociale in continuo ed incessante cambiamento.
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La gemma nel vestito
C'era una volta l'India, un paese lontano lontano, dove le strade in routine di polvere e chi era ricco era ricco sul serio e chi era povero era povero veramente: possedeva solo le vesti che indossava il girato il paese cercando fortuna ed elemosinare del cibo. Un giorno
pieno di polvere e di fatica e tanto povero da non ricordare più il sapore del vino e del cibo, giunse alla casa di un vecchio amico.
L'amico lo fece accomodare, gli fece stendere le gambe e riposare le membra, gli fece adagiare le braccia su morbidi cuscini; gli altri piatti raffinati, in saporiti e arricchiti dai 1000 profumi e sapori di tante spezie, specialità di quel paese lontano. E gli versò del vino che scese nella sua gola come un nettare divino, come Ambra, come un magico liquido celeste. L'uomo povero si ubriaco e subito si addormentò. L'amico lo guardava dormire, provando pena per lui; decise di aiutarlo. Ma in quel mentre giunse, accaldato per la corsa e per l'affanno, un messaggero del Maharajà, che gli riferì che lo si richiedeva per importanti affari in una città lontana. L'amico, però, prima di andare via si avvicinò l'uomo ubriaco e addormentato di oggi nella sua veste un gioiello di rara bellezza di forma e di grande valore, certo che al suo risveglio l'uomo lo avrebbe trovato e chi avrebbe così iniziato una vita diversa, fatta di vesti nuove e cibo e bevande tutti giorni e la certezza di poter dormire in un giaciglio comodo e caldo. E di poter abbracciare, la notte, l'amore; di poter infine eccellere in un campo, come adatto a ogni uomo in ogni donna che viva nel benessere. L'uomo però al suo risveglio non si accorse di nulla: si mise in viaggio per altre regioni del suo grande paese senza sospettare di essere ricco, con le sue vesti logore e come unica proprietà un recipiente della.
Giunse in una città che incontra un bambino magro magro, con gli occhi grandi e il corpo scheletrico: avrebbe voluto aiutarlo, avrebbe voluto regalargli del latte, scaldarlo con dei panni caldi, ma non poteva fare niente: e sentiva le mani vuote e il cuore gonfio di pena. Lo guardò andare via, sulle sue gambine malferme, mentre lo salutava con i suoi occhi grandi e gentili. Giunse un'altra città dove rimasi a lungo: in quel paese nessuno dava l'elemosina, non c'erano monasteri o luoghi di ricovero per i poveri ed uomo era talmente debole che non riusciva ad andare via, ad affrontare la strada per trovare un posto migliore. Si nutriva di bacche ed erba, ma più spesso assaggiava la polvere della strada. Proprio qui lo incontrò il suo antico amico che gli disse: ". Che cosa assurda, vecchio mio!. Come mai ti sei ridotto così per procurarci da mangiare e vestire?.". Gli porse il braccio e lo aiutò ad alzarsi; lo accompagnò al suo serraglio dove lo attendeva un servitore di due cibo fresco e vesti pulite. Allora, dopo che l'uomo si fu rifocillato, ebbe mangiato a volontà e bevuto vino dopo che si fu lavato e cambiato, l'amico prese la vecchia veste dell'uomo e gli mostrò, ancora là dove lui stesso l'aveva cucito, il gioiello di inestimabile valore di grandi polizze bellezza. "È sempre stato qui e tu non sapevi, amico mio", gli disse. "Eri ricco e non s'è ancora adesso, te.
L'uomo povero non credeva ai propri occhi: il gioiello riluceva tra le sue mani e in un attimo vide tutto ciò che avrebbe potuto essere: del cibo caldo per il bambino dagli occhi grandi e gentili; vesti per tutti i poveri della città; banchetti sontuosi nei quartieri più poveri; e poi canti, danze, letture, poesie, tutto ciò che rende la vita più bella quanto cibo e le vesti non mancano. E lui aveva avuto con sé una tanto tempo questa fonte inesauribile di benefici senza accorgersene.
"Che stupido sono stato! -esclamò abbracciando l'amico-.
Ero così abituato alla mia misera condizione che non cercavo in alcun modo di trasformarla.
Adesso capisco che la ricchezza e la felicità non stanno in un qualche posto lontano e irraggiungibile. Basta solo scoprirle".
La ricchezza del potenziale si cela nella vita. Sta a te decidere di scoprirla.